martedì 21 gennaio 2014

La sezione primavera



Nella scuola dell’infanzia “G. VIGORELLI” è presente da quest’anno una sezione Primavera “Piccoli amici”nata per accogliere bambini dai 24 ai 36 mesi.
Questa sezione è interamente dedicata al nuovo servizio educativo per la primissima infanzia -sezioni primavera- che, oltre a costruire una risposta ad una diffusa esigenza sociale,vuole offrire ai bambini al di sotto dei tre anni di età un qualificato momento di preparazione e introduzione alla Scuola dell’Infanzia.la sezione intende inoltre offrire un luogo di crescita armonica e serena,ma anche di socializzazione con i bambini più grandi nella prospettiva del loro successivo ingresso alla Scuola dell’Infanzia.

L'aula, molto spaziosa e luminosa, è organizzata in modo da essere facilmente esplorata dai bambini. Ogni attività ha un proprio spazio facilmente riconoscibile dal bambino:
  • l'angolo accoglienza, dove riporre i propri vestiti
  • il tavolo delle attività
  • l'angolo morbido
  • l'angolo del gioco euristico
  • l'angolo delle costruzione
  • l'angolo dei travestimenti 
Annessa all'aula è presente il locale bagno dotato di fasciatoio
I piccoli della sezione primavera condivideranno gli spazi di gioco comune interni ed esterni, la mensa e la "sala nanna" con i bambini della materna.



OBIETTIVI GENERALI:

La determinazione delle finalità d’intervento deriva dalla visione del bambino come soggetto attivo , impegnato in un processo di continua interazione con i pari,gli adulti ,l’ambiente e la cultura.
In questo quadro la Scuola dell’Infanzia,già sin dalla sezione primavera,deve consentire ai bambini e alle bambine che la frequentano di raggiungere avvertibili traguardi di sviluppo in ordine alla identità.all’autonomia ed alla competenza.
La sezione primavera,insieme alla famiglia, si configura quindi come precursore dell’avvio della crescita del bambino.
In questo ambito gli obbiettivi generali si delineano nello:

1. Sviluppo dell’identità personale del bambino sotto il profilo corporeo,intellettuale e psicodinamico;

2. Sviluppo dell’autonomia mediante l’azione intrapresa tra scuola e famiglia;

3. Sviluppo della continuità dialogica tra insegnante e famiglia.



OBIETTIVI SPECIFICI:

La scelta degli obbiettivi è guidata dal rispetto delle dimensioni sociali e cognitive dei bambini e si delineano in:

1. VALORIZZAZIONE DEL GIOCO. Il gioco costituisce,in questa età, una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni.Esso ,infatti, favorisce rapporti attivi e creativi sul terreno sia cognitivo che relazionale,consente al bambino di trasformare la realtà secondo le sue esperienze interiori,di realizzare le sue possibilità e di rivelarsi a se stesso e agli altri in una molteplicità di aspetti ,desideri e funzioni.

2. ESLPORAZIONE E RICERCA. Le esperienze promosse in aula dovranno inserire la originaria curiosità del bambino in un positivo clima di esplorazione e di ricerca , nel quale si attivino confrontando situazioni,ponendo problemi,costruendo ipotesi,elaborando e confrontando schemi di spiegazione e adeguate strategie di pensiero.

3. VITA DI RELAZIONE. Il ricorso a varie modalità di relazione (nella coppia, nel piccolo gruppo,nel gruppo più allargato,con o senza l’intervento dell’educatrice) favorisce gli scambi e rende possibile un’interazione che facilita la risoluzione dei problemi, il gioco simbolico e lo svolgimento di attività complesse,spinge alla problematizzazione ,sollecita a dare e ricevere spiegazioni. Un clima sociale positivo è favorito anche dalla qualità delle relazioni tra adulti e tra adulti e bambini. Quest’ultima richiede ,da un parte, un’attenzzione continua ai segnali inviati dai bambini e all’emergere del loro bisogno di sicurezza .gratificazione e autostima e ,dall’altra, la capacità di attivare forme flessibili ,interattive e circolari di comunicazione didattica.

4. STIMOLO DELLE PAROLE. L’acquisizione del linguaggio da parte del bambino avviene lungo un percorso che segue il suo sviluppo mentale.Nel periodo di 24 ai 36 mesi ,il bambino è nella fase d’avvio nell’acquisizione delle parole.qui risulta indispensabile la narrazione ddi brevi storielle personalizzate anche da oggetti di vita quotidiana,dove la pronuncia lenta

Scandita dei nomi dei personaggi consentirà al bambino un migliore apprendimento e memorizzazione.

4. SVILUPPO DELL’AUTONOMIA NELL’ALIMENTAZIONE: mangiare con cucchiaio e forchetta

5. SVILUPPO DELL’AUTONOMIA NELLA CURA DI SE: controllo sfinterico

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